Senza titolo-1.png

SIMONA MARCHESI

 

 

NEW CD
Good bye, great artist.
Truly yours, Beethoven

"Good-bye, great artist. Truly yours, Beethoven" is the quote that concludes a letter Beethoven wrote to his friend Romberg on February 12, 1822. The two were indeed friends, and Beethoven greatly admired and respected Romberg as a musician and composer. The three Sonatas op. 5 for harp and cello (or violin), published in Paris in 1803. In essence, these compositions are three large concertante sonatas, each of which is articulated in three movements. The musical material is distributed evenly between the two instruments, in order to create a continuous dialogue between them. The writing, for its time, is to be considered at the limit of virtuosity. Romberg occupies his indelible place in history, not only for his musical importance but for all the innovations he brought to cello technique, didactics, and even of the construction of the instrument itself.

 

NOW AVAILABLE

 

CD
Quel che l'Arpa dice
| What the Harp says

”Ho letteralmente abbracciato l’arpa all’età di undici anni dopo aver studiato pianoforte ed essermi nutrita di musica fin dalla nascita in una famiglia dove questa imperava sovrana. Una scelta dettata dalle circostanze, ma in fondo naturale, visto che, per certi aspetti, pianoforte e arpa hanno caratteristiche simili. Questo disco racconta, quindi, la mia storia di arpista…”
”I literally embraced the harp at the age of eleven after studying piano and having nourished myself with music since birth in a family where it reigned supreme. A choice dictated by circumstances, but basically natural, given that, in some respects, piano and harp have similar characteristics. This recording therefore tells my story as a harpist…”
Simona Marchesi

Senza titolo-1.png

audio quel che l'arpa dice

by Simona Marchesi

"CON UNA FAMIGLIA DI TRE GENERAZIONI DI MUSICISTI, LA MIA CASA ERA SEMPRE PERVASA DI MUSICA. Credo proprio che il mio destino fosse segnato e che ciò che mi trovavo a vivere potesse determinare il mio futuro"

Simona Marchesi

 

Simona Marchesi è un'artista appassionata e versatile. La sua attività prevalentemente didattica - e specificatamente rivolta ai bambini dai 4 anni in poi - è tra le più riconosciute e ha prodotto mirabili risultati. Numerosi  dei suoi allievi si sono infatti distinti e affermati nel panorama musicale nazionale e internazionale. Parallelamente a quella didattica, svolge attività concertistica come solista e in diversi ensembles. Nasce a Milano da una famiglia di musicisti e inizia lo studio del pianoforte con la madre all’età di sei anni e poco più tardi quello dell’arpa con Luciana Chierici, diplomandosi poi sotto la guida di Maria Oliva De Poli (prima arpa del Teatro alla Scala). Continua i suoi studi arpistici perfezionandosi con Susanna Mildonian e con Marisa Robles a Londra, dove consegue nel 1991 il Diploma d’Onore del Royal College of Music. Nel 1987 viene invitata a Houston (USA), dove tiene masterclass e concerti. Nel 1988 si esibisce alla Royal Festival Hall di Londra nell’Ensemble di Marisa Robles e James Galway e suona come prima arpa nell'orchestra internazionale dei giovani nello Schleswig Holstein Musik Festival, lavorando sotto la direzione di  grandi direttori quali Leonard Bernstein e Sergiu Celibidache e partecipando a tournée che la portano nei più importanti teatri del mondo, in città quali Mosca, Parigi, Londra, Berlino, Basilea e Milano. Successivamente collabora come prima arpa solista con varie orchestre italiane. Nel 1990 vince il Concorso Internazionale UFAM di Parigi e il Concorso Nazionale di Manta. Nello stesso periodo inizia a dedicarsi anche allo studio del canto e della direzione corale, fondando e dirigendo per cinque anni la 'Corale S. Maria Assunta' di Borgoticino. La sua passione per l’insegnamento e per l’educazione del talento la portano ad avvicinarsi al metodo Suzuki e dal 2000 fa parte della European Suzuki Association, in qualità di docente abilitata all’insegnamento dell’arpa ai bambini in età prescolare. A coronamento di un arricchimento personale musicale, intraprende lo studio delle tastiere storiche e del basso continuo con A. Frigè e G. Togni, frequenta seminari sul metodo Kodaly e sulla  body percussion e ottiene una specializzazione sullo yoga in età evolutiva, finalizzata alla didattica musicale. Dal 2000 coopera con Anna Modesti in progetti didattici rivolti ai bambini e coordina percorsi musicali nella scuola dell'infanzia e in quella primaria.  Nel 2005 fonda l’Accademia Musicale Amadeus, della quale è tuttora presidente e docente di arpa, nonchè di preparazione orchestrale. Figlia del grande cuoco-artista Gualtiero Marchesi, contribuisce a fondare nel 2010 la Fondazione che porta il nome del celebre padre, con lo scopo di trasmettere e coltivare il gusto per tutte le arti attraverso corsi di musica, pittura e scultura, oltre che laboratori teatrali e culinari.
Nel 2020 ha pubblicato con l’etichetta Stradivarius “Quel che l’arpa dice” per arpa solo.

PDF

 "FROM A FAMILY OF THREE GENERATIONS OF MUSICIANS, MY HOME WAS ALWAYS FILLED WITH MUSIC. I TRULY BELIEVE THAT MY DESTINY WAS BEING WRITTEN AND THAT WHAT I WAS EXPERIENCING WOULD DETERMINE MY FUTURE"

Simona Marchesi

 

Simona Marchesi is a passionate and versatile artist. Primarily her didactic activity— specifically that aimed at children from 4 years of age onwards— is highly recognized and has produced admirable results: innumerable pupils have distinguished themselves and established themselves on the national and international music scenes. Parallel to her teaching activities, she performs as a soloist and in various ensembles. She was born in Milan into a family of musicians and began studying the piano with her mother at the age of six, later going on to the harp with Luciana Chierici, and eventually graduating under the guidance of Maria Oliva De Poli (Principal Harp of the Teatro alla Scala). She continued her studies, perfecting her skills with Susanna Mildonian and with Marisa Robles in London, where she obtained the Diploma of Honour from the Royal College of Music in 1991. In 1987 she was invited to Houston (USA), where she gave master classes and concerts. In 1988 she performed at the Royal Festival Hall in London in the ensemble of Marisa Robles and James Galway and played as Principal Harp in the Schleswig Holstein Musik Festival international youth orchestra, working under the direction of great conductors such as Leonard Bernstein and Sergiu Celibidache, also taking part in tours that took her to the most important theatres in the world, including those in Moscow, Paris, London, Berlin, Basel and Milan. In 1990 she won the UFAM International Competition in Paris. In the same period, she also began to dedicate herself to the study of singing and choral conducting, founding and directing a Chorus. Her passion for teaching and educating talent led her to the Suzuki Method, and since 2000 she has been a member of the European Suzuki Association as a teacher qualified to teach harp to pre-school children. To crown her personal musical enrichment, she undertook the study of historical keyboards and basso continuo with Antonio Frigè and Giovanni Togni, attended seminars on the Kodaly method and body percussion, and obtained a specialisation in yoga for developmental childhood, aimed at music teaching. Since 2000, she has been cooperating with Anna Modesti in didactic projects aimed at children and coordinates music courses in kindergarten and primary school.  In 2005, she founded the Accademia Musicale Amadeus, of which she is still the president as well as a teacher of harp and orchestral preparation in collaboration with Anna Modesti. Daughter of the great culinary artist Gualtiero Marchesi, she helped establish the Foundation named after her famous father in 2010, with the mission of transmitting and cultivating a taste for all the arts through courses in music, painting and sculpture, as well as theatre and culinary workshops.
Her CD for solo harp, “What the Harp says”, was published by Stradivarius in 2020.

PDF

"L'arte e la musica mi hanno permesso di vivere nella bellezza. questo è per me un grande stimolo, che mi dà l'energia per dedicarmi con amore, passione e servizio ai miei allievi"

Simona Marchesi

 

Fin da giovane Simona Marchesi è sempre stata affascinata dalla ricchezza della psiche umana. E con essa, dalle potenzialità insite in ciascuno di noi. Una cosa che le dà grande gioia e la arricchisce enormemente è tutte le volte che lavora con i ragazzi. La sua è reale commozione quando recepisce il grande potenziale umano ed intellettivo di ogni essere con le sue diversità. E il suo compito da sempre è quello di valorizzararlo, aiutandolo ad esprimere aspirazioni, sentimenti, emozioni. Trasmettendo l'immensa forza comunicativa della musica e dell'arte in genere.

Questo è esattamente ciò che definisce la 'magia' Marchesi: l'entusiasmo puro e semplice per quello che fa e per le persone intorno a lei. Questo amore per l'insegnamento rende ogni studente un'avventura, una storia completamente nuova. L'attenzione di Simona Marchesi ai suoi studenti è evidente durante le lezioni, e tale attenzione li coinvolge profondamente, creando in tal modo forti legami tra studente e insegnante. Il suo approccio didattico è moderno e non eccessivamente formale, Cerca sempre di mettere in evidenza le qualità dei suoi studenti, aprendo le loro menti e incoraggiandoli a essere senza paura. La strada è dura, ma è anche incredibilmente gratificante. E i tanti premi, nazionali ed internazionali, vinti dai suoi allievi sono la dimostrazione della validità del suo sistema.

Simona Marchesi insegna a bambini dai 3 ai 14 anni nella sua Accademia Musicale Amadeus - di cui è fondatrice e presidente - e privatamente segue il percorso di allievi dai 15 anni in su.

sm - 17.png
 

Fondata da Simona Marchesi e sostenuta dalla Fondazione Gualtiero Marchesi,

l'Accademia Musicale Amadeus (AMA) è impegnata a trasmettere ai bambini fin dall'età prescolare un importante patrimonio culturale musicale come esperienza altamente formativa. Educare attraverso la musica, coltivando le innate potenzialità sensoriali, stimolando le capacità intellettive, creative ed espressive. 

 

Per tutti i bambini a partire da 3 anni di età.

 "La Fondazione Gualtiero Marchesi ha a cuore l’insegnamento del buono e la cura del bello, in altre parole la diffusione delle arti"

 Simona Marchesi

"L’estetica ha in comune con l’etica cinque lettere su otto, un piccolo scarto che le rende utili l’una all’altra per evitare che la prima si trasformi in semplice culto, scivolando verso l’arbitrio del bello o del brutto"

Gualtiero Marchesi

 

La storia personale e la carriera di Gualtiero Marchesi si sono sempre intrecciate all’amore e alla curiosità nei confronti della pittura, della letteratura, della scultura e in sommo grado della musica.

C’è addirittura, nel caso di quest’ultima, una vocazione, ma si potrebbe anche dire un karma familiare. Oggi la famiglia Marchesi riunisce tre generazioni di musicisti che suonano per sé e per gli altri, rinnovando una tradizione che risale all’Ottocento, alla bisonna siciliana, insegnante di pianoforte della famiglia Florio.

Per il cuoco che considera la cucina un’arte e non un semplice artigianato, per quanto brillante e seduttivo, ci si alimenta nella stessa misura di qualcosa di buono e di bello. Solo così si torna al concetto greco di logodeipnon, di banchetto di parole, con cui era indicato il pasto principale. La semplificazione di questo atteggiamento sono stati negli anni i piatti che hanno reso omaggio ad alcuni artisti prediletti, da Pollock (dripping di pesce) a Burri (l’uovo al Burri), da Piero Manzoni (le acrome di branzino) a Hsiao Chin (risotto mantecato al profumo di tartufi bianchi e… neri).

L’estetica ha in comune con l’etica cinque lettere su otto, un piccolo scarto che le rende utili l’una all’altra per evitare che la prima si trasformi in semplice culto, scivolando verso l’arbitrio del bello o del brutto. Ma se Il bello è il buono, dove necessità e virtù, aspirazioni e concretezza si fondono come racconta un recente libro a sei mani, scritto da Marchesi insieme a Nicola Salvatore e Aldo Spoldi, professori ambedue all’Accademia di Brera, allora il rischio di trasformarsi in esteti o in opportunisti si riduce e diventa accettabile.

Qual é lo scopo e il terreno di gioco della FONDAZIONE GUALTIERO MARCHESI?

Partire dai ragazzi e prepararli al bello fin dall’ età prescolare, coltivandone il gusto per tutte le arti attraverso corsi di musica, pittura e scultura, oltre che a laboratori teatrali e culinari.
Scoprire la verità di un sapore richiede la stessa attenzione e il medesimo slancio che accompagna l’ascolto della musica, la conoscenza di uno strumento, l’uso del disegno, l’abbandono al gesto teatrale.

Accanto a questa sorta di nido d’arte, la Fondazione Gualtiero Marchesi si occuperà anche degli adulti, in particolar modo dei cuochi che hanno già iniziato unloro percorso lavorativo o che, magari, sono appena usciti dai corsi di formazione di Alma, la Scuola internazionale di Cucina italiana. A questi, che hanno già imparato a cucinare, si prospetta il passo successivo, quello più arduo per il quale è indispensabile la presenza di un maestro: l’apertura ad una visione creativa.

La creatività è qualcosa di diverso rispetto alla maestria. Ci sono persone bravissime che non creano né creeranno mai nulla. La questione di fondo è un’altra. Capire cosa significhi creare, allenando lo spirito a quel salto che distingue, nei momenti di grande libertà, una grande esecuzione da un un’opera d’arte.

passepartout.png